Un tesoro nascosto nelle campagne di Ozieri, da antica dimora di campagna a sede della miniera di Su Elzu
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La villa Pietri è stata costruita probabilmente nei primi decenni del ‘900 dalla famiglia Pietri, una casata nobiliare ozierese, alcuni dei cui membri erano medici, politici e avvocati. Un ceppo commemorativo – situato sul perimetro est della tenuta, sul piazzale antistante la chiesetta campestre di S.Stefano, anch’essa abbandonata e in attesa di un piano di recupero – ricorda un componente della famiglia, l’avvocato Stefano Pietri Carossini, realizzato nel 1934, nel decennale della sua scomparsa.
Utilizzata dapprima come abitazione, successivamente è stata acquisita da una delle società estrattive attive nella zona, diventando la sede amministrativa della miniera di Su Elzu (o Suelzu), distante poche centinaia di metri. Una volta conclusa l’attività, con la chiusura della miniera avvenuta nel 1957, l’edificio è stata abbandonato a un lento oblio, fino ad arrivare ai giorni nostri, nascosto parzialmente dalla vegetazione.
Abbandonata da oltre 50 anni, la villa Pietri mantiene intatto il suo innegabile fascino. Situata a poche decine di metri dalla strada Ozieri-Pattada, di fronte alla vecchia stazione ferroviaria di Vigne (sulla tratta dismessa di Chilivani-Tirso), vi si accedeva attraverso un caratteristico cancello che si affaccia direttamente sulla carreggiata. Praticamente invisibile dalle auto, è circondata da un’ampia tenuta in mezzo alla quale emergono alcuni particolari che ci riportano idealmente all’antico splendore, tra cui una vasca ornamentale quasi ai piedi della casa e una piccola fonte-abbeveratoio a pochi metri di distanza.
La struttura è quella di una lussuosa villa a due piani, di stile neoclassico, che la fa vagamente somigliare a un tempio greco. La facciata presenta infatti un portico colonnato ornato da fregi e decorazioni e sopra di esso vi è un piccolo terrazzo. L’interno è parzialmente murato e alcune stanze sono inagibili a causa del crollo del soffitto in legno, che tuttavia è ancora presente in una delle stanze e nel corridoio superiore che conduce al terrazzo. Ben pochi oggetti si sono conservati: una vecchia cucina, diverse bottiglie ancora sistemate in una cantina, una sedia e una cassa di vini della “cantina sociale del Mandrolisai”.
Foto
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DOVE SI TROVA: Da Ozieri percorrere la SS 128b in direzione di Pattada per circa 2 Km, fino a uno spiazzo sulla sinistra antistante la chiesetta di S.Stefano. Google Maps.
Com’era
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(foto tratte da “Saluti da Ozieri” di Gianfranco Saturno, Il Torchietto Editore, 1993)
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